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Problemi di riferimento
Essendo una impresa sotto stress competitivo ha bisogno, tra l’altro di essere una impresa che apprende continuamente dalla sua esperienza. Pertanto un’impresa ha bisogno di patrimonializzare la propria conoscenza ed esperienza e per questo deve descrivere queste due componenti in modo che siano modificabili nel tempo se e solo se si vuole farlo (quando questo patrimonio è raccolto nella mente degli sviluppatori si modifica perché viene in parte dimenticato o perché col tempo cambia l’interesse del portatore).
La quasi totalità delle imprese, sensibili a questo problema, oggi usano diversi strumenti digitali per raccogliere la conoscenza che circola nella stessa impresa, i sistemi di documentali solo sono tra i più utilizzati. Però questo si trascina alcuni problemi che rende questa conoscenza poco utilizzabile:
- Normalmente un addetto ai lavori cerca della conoscenza da utilizzare quando ha un problema; perciò vorrebbe sapere che conoscenza è già all’interno dell’azienda che possa aiutarlo a risolvere il problema. Ebbene gli strumenti disponibili non sono adeguati alla ricerca per problemi.
- La quantità di documentazione interna all’azienda e quella reperibile all’esterno dell’azienda col tempo diventa sempre più grande. Spesso della stessa documentazione ci sono più versioni. La conoscenza è dispersa in documenti di vario tipo; ad esempio: standard, modelli di processo, modelli di prodotto, modelli di qualità, materiali didattici, procedure e così via. Pertanto la ricerca della conoscenza necessaria è molto dispersiva e genera problemi di confusione nello sviluppatore che ne ha bisogno.
- Molta della conoscenza disponibile non ha o non si sa se ha validazione empirica e quindi quale sia il livello di affidabilità circa la sua applicazione.
Per mitigare questi problemi si è pensato da tempo di produrre dei pacchetti che confezionino conoscenza ed esperienza (Knowledge and Experience Package-KEP). Ma ci sono diversi tentativi di struttura del confezionamento e nessuno di quelli pubblicati ha validazione empirica circa la capacità di risolvere i problemi precedenti.
Costrutti
AURKEB. Sistema software per editare i KEP e per la loro consultazione oltre che la gestione del loro ciclo di vita.
Consultatori. Gli sviluppatori che consultano i KEP.
KEP. Confezionamento della conoscenza e l’esperienza attorno ad un problema esprimendola con una teoria locale che coinvolga tutte le tecnologie componenti la conoscenza, insieme a tutte le evidenze empiriche che ognuna delle tecnologie ha raccolto sia in laboratorio sia, soprattutto, in progetti industriali con l’analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza della sua applicazione; evidenziando, così i rischi nell’adozione della tecnologia. Esso guida l’utilizzatore su tutte le informazioni circa ogni tecnologia che sono esplicitate in documenti, articoli o altre fonti formalizzate a sua disposizione, indicando anche i corsi disponibili per acculturarsi sui concetti sottostanti o per addestrarsi nell’applicazione di ogni tecnologia nei processi produttivi.
Teoria locale. Teoria prodotta con approccio costruttivista ovvero incrementalmente con la applicazione reiterata della stessa in progetti reali svolti in uno steso contesto. Pertanto la validità delle teorie locale è sempre limitata al contesto in cui essa è sviluppata.
User Esperience. Esperienza all’uso dei KEP che è misurata attraverso ricerca etnologica supportata da un questionario che verifica le seguenti qualità: confezionamento del KEP, la stimolazione alla consultazione, la novità dei contenuti.
Proposizioni
- I KEP raccolti in AURKEB conferisce una buona user experience ai suoi
Spiegazioni
- Il KEP ha una struttura che collega quanto in esso confezionato ad un tema ed a uno o più problemi normalmente riscontrati in pratica circa quel tema. Raccoglie le soluzioni che si conoscono circa i problemi citati ed indica al lettore in quali vettori di conoscenza esse si trovano oltre ad indirizzarlo attraverso la navigazione multimediale all’elemento utile da consultare. Ogni KEP mette a disposizione del suo fruitore il materiale didattico da cui può apprendere la conoscenza che gli è necessaria e, se sono disponibili, anche eventuali corsi di formazione digitale. Infine mette a disposizione, se ci sono, le evidenze empiriche della validazione di tali conoscenze in pratica. La struttura del KEP esprime una teoria locale che come tale dà al suo fruitore la visione di come applicare questa conoscenza in ambienti diversi da quelli in cui è stata elicitata o già applicata e guida il suo fruitore attraverso tutti i supporti per acquisire ed apprendere la conoscenza contenuta in esso.
Rischi
- Insufficiente esperienza empirica per validare la teoria locale o per migliorarla. La conseguenza è la perdita di confidenza nella teoria locale da parte degli sviluppatori che quindi non applicano la conoscenza del KEP e, in ultima analisi, sprecano tutto l’investimento fatto per la produzione del KEP. La mitigazione consiste nel collegare ogni KEP ad un modello di qualità o ad una raccolta automatica di dati che deve essere analizzata periodicamente per validare la teoria locale del KEP o per modificarla adeguatamente. Di conseguenza ogni KEP deve aver un responsabile del suo aggiornamento.
- Carenza nell’aggiornamento del KEP. Ha le stesse conseguenze del precedente punto e quindi anche gli stessi spunti per la mitigazione.
Prospettive
Estendere i KEP a tutti i temi di interesse di AURIGA.
Perseguire le prospettive (previsioni) di tutti i pacchetti già in essere in AURKEB.